“Fermatevi…!” La lettera, con un video, che potrebbe aver scritto il virus

Circola in rete in queste ore, diventando già “virale” (e mai termine fu più appropriato), una lettera narrata con un video che potrebbe aver scritto il virus contagioso e potente che sta mettendo a soqquadro molte nazioni del mondo cambiando la vita quotidiana di milioni di persone. La nostra compresa. Una lettera che va dritto al cuore. O come un pugno che va nello stomaco. Che mette in fila tutte le contraddizioni del tempo presente, gli squilibri del clima, l’insofferenza ed il dolore del mondo. E fa impressione accomunare il silenzio che accompagna in questo ore le strade di tante città e piccoli borghi delle nazioni europee e non solo al silenzio che chiede la lettera.

Ecco il testo integrale ed il video che l’accompagna…

“Fermatevi. Semplicemente alt, stop, non muovetevi. Non è più una richiesta. È un obbligo.

Sono qui per aiutarvi. Questa montagna russa supersonica ha esaurito le rotaie. Basta aerei treni scuole centri commerciali incontri.

Abbiamo rotto il frenetico vortice di illusioni e “obblighi” che ti hanno impedito di alzare gli occhi al cielo, guardare le stelle, ascoltare il mare, farti cullare dai cinguettii degli uccelli, rotolarti nei prati, cogliere una mela da un albero, sorridere a un animale nel bosco, respirare la montagna, ascoltare il buon senso. Abbiamo dovuto romperlo. Non potete sostituire dio. Il nostro obbligo è reciproco. Come è sempre stato, anche se, ve lo siete dimenticati. Interromperemo questa trasmissione, l’infinita trasmissione cacofonica di divisioni e distrazioni, per portarti questa notizia: Non stiamo bene. Nessuno di noi; tutti noi stiamo soffrendo.

L’anno scorso, le tempeste di fuoco che hanno bruciato i polmoni della terra non ti ha dato una pausa. Né i ghiacciai che si disintegrano, Né le vostre città che sprofondano, Né la consapevolezza di essere i soli responsabili della sesta estinzione di massa. Non mi avete ascoltato. È difficile ascoltare essendo così impegnati, lottando per arrampicarsi sempre più in alto sull’impalcatura delle comodità che ti sei costruito. Le fondamenta stanno cedendo, si stanno inarcando sotto al peso dei tuoi desideri fittizi. Io vi aiuterò. Porterò le tempeste di fuoco nel tuo corpo, Inonderò i tuoi polmoni, vi isolerò come un orso polare su un iceberg alla deriva. Mi ascoltate adesso? Non stiamo bene. Non siamo un nemico. Siamo un mero messaggero, siamo un alleato, siamo la forza che riporterà l’equilibrio. Ora mi dovete ascoltate, stiamo urlando di fermarti! Fermatevi, tacete, ascoltate; Ora, alzate gli occhi al cielo, come sta? Non ci sono più aerei, Quanto ti serve che stia bene per godere dell’ossigeno che respiri? Guarda un albero, come sta? Guarda l’oceano, come sta? Guarda i fiumi, come stanno? Guarda te stesso, come stai? Non puoi essere sano in un ecosistema malato.

Fermati. Molti hanno paura adesso. Non demonizzare la tua paura, non lasciarti dominare. Lasciate che vi parli, ascolta la sua saggezza. Impara a sorridere con gli occhi. Vi aiuterò, se mi ascoltate”.

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