No! Non è la questione di essere vegetariani da più di 30 anni. E nemmeno la capacità di allenare la mente ma soprattutto il corpo almeno due volte a settimana. Conosco Pasquale Abete da più di 30 anni e la sua straordinaria capacità di interrogarsi sulle cose più semplici che sono attorno a noi e hanno dentro la grandezza della vita a renderlo giovane per sempre anche se il 23 ottobre di quest’anno il suo orologio interiore arriva a battere i suoi “primi” 70 anni di vita. Ma ne dimostra molto di meno e vi dico perché…
Il mio omaggio ad uno dei miei più cari e vecchi amici, Pasquale Abete, arriva nel suo 70esimo compleanno, il 23 ottobre di quest’anno, ma anche nel tempo in cui, per puro caso, abbiamo ripreso dopo diversi anni a scalare assieme la stessa montagna che avevamo di fronte all’inizio degli anni ’90. Questa volta lo facciamo assieme a mio figlio, quindicenne provetto ma già pieno di determinazione ed entusiasmo, di tenacia e curiosità come deve essere l’eterna giovinezza e quella che abbiamo davanti a noi. Pasquale Abete è giovane perché cerca, a 70 anni, la stessa bellezza che cercava nei primi giorni quando ci siamo conosciuti più da vicino e andavamo in montagna con Pierino. E aveva 30 anni in meno. E avevamo un giornale, rigorosamente cartaceo, che ci esponeva molto ma ci metteva anche nelle condizioni di tutelare i più deboli, di raccogliere denunce, di segnalare le gravi inadempienze persino all’Arma dei Carabinieri. Pasquale ha la passione della vita che non gli risparmia i quesiti che portano angoscia. Vita brama che sembra quieta quasi sempre ma è turbolenta assai. Pasquale ha superato le sue notti di pensiero cupo che ritornano e non danno tregua. Sono spesso le notti senza luna quando persino l’ombra non si distingue. Accade a lui. Accade a me. Accade a tanti che nemmeno ne parlano. Al contrario. Noi ne abbiamo parlato tante volte lungo quelle che lui ha da sempre chiamato “le nostre passeggiate” in montagna. Lì dove i contorni del mondo sono fatti di foglie e gli alberi sono asceti illuminati che guardano il cielo ma non lo toccano mai. A 30 anni e più dall’inizio di quei legami d’amicizia e di stima che restano per sempre comprendo in quale alto grado abbia prevalso la forza delle parole nascosta tra versi di prosa e di poesie. Pasquale ama la poesia ed è poeta che non si esibisce, non cerca vanità né applausi. Non scrive libri di carta ma riempie le pagine di vita dei suoi discorsi in versi.
Accolgo le mille metafore, metto ordine tra le tante immagini che Pasquale ama donare a coloro che egli ama. La sua cara Maria, moglie e compagna di sempre, i suoi figli che son diventati grandi in tutti i sensi: di famiglie che hanno messo in piedi, di professioni e passioni, di valori e di cose. Occhi sul mondo, Pasquale, che a 70 anni non è cambiato nulla. Siamo rimasti gli stessi “ragazzi” delle lunghe corse sui sentieri impervi e ripidi del Somma. Siamo rimasti coloro che scovarono un serbatoio incustodito e una caserma che aveva l’utenza telefonica pubblica ma disattivata. Noi siamo ciò che la luce e le ombre della vita vissuta ha messo in luce. Il sogno di un mondo che non dovrebbe avere nazioni, di una comunità che non dovrebbe avere né ricchezze né poveri né bisogni ma solo e sempre sogni. Noi siamo quelli che i genitori li hanno visti e li vedono invecchiare e si fanno mille quesiti ogni giorno di più. Che cos’è la vita? E come mai Dio non si è mai fatto prova manifesta ma vive più che mai in tutte le cose che ci hanno dato da sempre meraviglie? E ancora. Che cosa nascondono le stagioni e i colori diversi con cui si fanno strada?
Noi siamo, caro Pasquale, quelli che restano giovani per sempre ma mai di quella bellezza che vuole passerelle, ostentazioni, primati. La vera bellezza resta nel cuore nel sempre, è nelle trame del mondo e della vita che custodiamo, nell’incontro con ogni creatura, ogni nostro simile che la Vita ci mette davanti che voglia come noi tutelare bellezza, rispetto per l’uomo ed il creato, silenzio davanti al senso e al mistero della Vita.
A 70 anni, domani, ti faccio così i miei più cari auguri. La vita ci aspetta di nuovo e di meraviglie. Come la meraviglia che hai messo nelle parole di questo video che ho voluto realizzare per te durante le nostre ultime scalate in montagna per farti dono nel giorno dei tuoi “primi” 70 anni. Lunga vita a te mio caro Pasquale!
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